« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

Statuto dell'associazione: http://www.box.net/shared/qiec6uds3c


lunedì 24 gennaio 2011

M'illumino di meno


M’ILLUMINO DI MENO 2011
Uniti nell’energia pulita
Spegni la luce ed accendi il tricolore


http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/




Il 18 febbraio 2011 torna M’illumino di meno, la più radiofonica campagna sul risparmio energetico mai escogitata sul globo terracqueo.

La Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili.

Per il 18 febbraio cerchiamo, contestualmente agli spegnimenti simbolici, accensioni originali di luci pulite a tema tricolore. Turbine, lanterne, Led o biciclette, che alimentino tricolori luminosi su tutto il territorio nazionale. Impariamo a risparmiare, a produrre meglio e a pretendere energia pulita per tutti.

Allo stadio attuale della ricerca tecnologica è già possibile produrre energia con il sole, il vento, il mare, il calore della terreno o con le biomasse. Facendo appello all’inesauribile ingegno italico invitiamo tutti, dagli studenti ai precari, dalle aziende in crisi alle amministrazioni comunali, a misurarsi con la green economy adottando un sistema pulito per spegnere lo spreco e accendere una scenografia tricolore il 18 febbraio 2010. Segnalateci la vostra intenzione di ideare dei M’illumino Mob, eventi che riuniscano più persone, privilegiando luoghi aperti e pubblici, particolarmente visibili, ricreando una sorta di Spedizione dei Mille M’illumino nelle piazze spente di tutt’Italia, per testimoniare la necessità di una gestione più “illuminata” del nostro futuro.

La campagna 2011 inizierà il 24 gennaio, raccontando per radio le buone pratiche di produzione e di consumo intelligente di energia, e dando voce alle adesioni più interessanti per il 18 febbraio.

Anche all’estero cercheremo esperienze di razionalizzazione dei consumi e di amministrazioni virtuose dal punto di vista della gestione sostenibile delle risorse energetiche.

Su www.caterpillar.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione e trovare tutti i materiali per diffondere l’iniziativa nei posti di lavoro, a scuola o nella propria città.

mercoledì 19 gennaio 2011

Meetup Vallecamonica

Nasce il Meetup di Vallecamonica:


e subito si tratta delle spinosa questione biomasse a Sellero.

Si ricorda in particolare che la Legno Energia avrebbe dovuto lasciare gli immobili in affitto entro il 28/12/2010. La prossima udienza sulla disputa col Comune il prossimo 2 febbraio presso il Tribunale di Breno. La TSN, nata con finanziamenti pubblici ed ora privata, non ha invece ancora chiarito come intende risolvere la sua pesante situazione finanziaria ed in particolare qual è il fine dell'investimento dei prossimi 6 milioni di euro.

lunedì 17 gennaio 2011

Biomasse: dossier da ponente

Biomasse: breve dossier sulla nuova grande bufala
da
www.savonaeponente.com

di VALERIA ROSSI – In Italia, si sa, perfino le eccellenti idee rischiano di trasformarsi in boomerang.
Figuriamoci quelle soltanto “buone”, che già in partenza presentano limitazioni e che richiedono attenzioni ben precise.

Le centrali a biomasse, così come sono state pensate e progettate, non erano una cattiva idea: piccoli impianti destinati a bruciare gli scarti di lavorazione delle segherie locali, con utilizzo di una filiera corta, avrebbe permesso di produrre energia e teleriscaldamento con un impatto ambientale limitato e a costi contenuti. E infatti questo succede in Germania, in Finlandia e in altri Paesi che hanno puntato sulle biomasse anche perché dispongono di grandi foreste e di legname praticamente illimitato. In Italia questa condizione non esiste: anzi. Il disboscamento è già stato decisamente eccessivo specie nelle regioni ad alto quoziente di cementificazione (come la Liguria, ovviamente), tanto che la maggior parte dei disastri definiti “naturali”, in realtà di naturale hanno ben poco: è la mancanza di piante e di radici a permettere frane, alluvioni e a volte tragedie anche per poche gocce d’acqua.
Purtroppo l’Italia non sembra MAI in grado di affrontare le nuove sfide – ma anche solo i nuovi progetti – con due criteri: a) il semplice buon senso (anzi, mettiamoci anche il senso della misura); b) la considerazione che qualsiasi nuovo progetto dovrebbe essere affrontato tenendo conto per primissima cosa dell’interesse dei cittadini, del bene della collettività e non dell’interesse del singolo.
Questo, attenzione, NON significa che “nessuno debba guadagnarci”: non vivamo a Puffolandia. Ma significa che si può guadagnare il “giusto”, il lecito, senza sopraffare nessun altro e senza mettere a rischio l’incolumità pubblica.
Questo, in Italia, non succede più: e i motivi sono moltissimi, difficili da semplificare…ma alcuni balzano proprio agli occhi.
Balza agli occhi, per esempio, che i Comuni siano tutti con l’acqua alla gola. Perché? Perché l’eliminazione dell’ICI prima, e i cosiddetti “patti di stabilità” poi, hanno di fatto imposto tagli insostenibili e impediscono alle amministrazioni locali di svolgere efficacemente i propri compiti.
Balza agli occhi che la società italiana (e non “quella mondiale”: il fenomeno è generalizzato, ma da noi è assai peggiore della media) abbia ormai preso la stessa deriva del suo governo: ovvero, mirare al benessere dei pochi non solo ignorando quello dei molti, ma calpestandolo ogni volta che questo possa confliggere con quello privato. Viviamo in un mondo basato non più sulla solidarietà e sul bene comune (valori civili, ma anche valori cristiani), bensì sul mors tua, vita mea.
Ecco perché, in Italia e in particolare nella nostra regione, da un’idea che – pure con qualche riserva – appariva accettabile, come quella delle centrali a biomasse, si è passati ad una corsa al business sfrenato, fuori controllo e in corsa soprattutto verso la rovina.
Rovina che però, prima di essere dichiaratamente tale, rischia di passare attraverso uno spreco mostruoso di risorse pubbliche e – purtroppo – anche attraverso l’aggravamento di un inquinamento già oggi insostenibile..................................

continua la lettura su
http://www.savonaeponente.com/2011/01/17/biomasse-breve-dossier-sulla-nuova-grande-bufala-2/