Le notizie provenienti da Sellero, circa la vera funzione esercitata dalla centrale a biomassa attiva dal gennaio 2004, sono ormai le più disparate e contrastanti fra loro. A chi esprime la volontà di estendere la combustione, per il funzionamento della centrale stessa, ad altri materiali classificati come biodegradabili, (TSN spa titolare dell’impianto), si contrappongono coloro che nutrono preoccupazione per l’impatto ambientale dell’operazione (ad esempio il gruppo “Attivamente Sellero Novelle”).
Mercoledì 28 novembre si è svolto, presso il ristorante “Graffiti” di Capodiponte, un convegno dal titolo “Rifiuti: quale futuro?” teso a chiarire alcuni aspetti ancora oscuri della vicenda. Tra i relatori invitati: TSN, Legno Energia, Vallecamonica Servizi, il movimento “Medicina Democratica”, il comitato “Ambiente Brescia”, le televisioni locali Tele Boario e Più Valli Tv, oltre ovviamente ad “Attivamente Sellero Novelle” promotrice dell’evento.
Il problema rifiuti in Italia è all’ordine del giorno, sia perchè il nostro Paese non ha un piano energetico serio ed efficiente, sia per le vergognose sovvenzioni date a fondo perduto agli inceneritori che fanno gola a troppi (nota per i tifosi juventini e milanisti all’ascolto: forse non lo sapete, ma grazie ad una legge farsa del ’92 – sovvenzioni a fonti rinnovabili ed assimilate tramite bolletta dell’Enel – quindi inceneritori e raffinerie, state contribuendo da una quindicina d’anni alla campagna acquisti di Inter e Sampdoria…). La preoccupazione nasce dal fatto che in quel di Sellero, non solo si utilizzi cippato e simili quali combustibile per il funzionamento della centrale, ma che le società Legno Energia e TSN (l’Amministratore Unico di Legno Energia è anche il Presidente di TSN) abbiano da tempo inoltrato richiesta agli organi competenti per ottenere l’autorizzazione allo stoccaggio e triturazione dei rifiuti la prima ed alla combustione dei medesimi la seconda. Quindi non più solo legna vergine, come dovrebbe essere per una centrale a biomassa, contravvenendo così al principio fondamentale sul quale si era costruito il progetto. E se la richiesta fosse anche solo per i rifiuti biodegradabili, questi comprenderebbero legni trattati, fibre tessili, pulper, ecc…quindi in grado di sprigionare sostanze tossiche come diossina. Se, come sostengono in molti, si stesse passando a nuove forme di combustibile per l’impianto in questione, è dovere delle istituzioni intervenire per impedire che ciò avvenga informando la popolazione degli effetti collaterali gravissimi che questo comporta.
L’incenerimento dei rifiuti (pratica diffusissima su tutto il territorio nazionale e figlia di una politica malata ed obsoleta) non è la soluzione al problema dello smaltimento, ma la creazione di uno nuovo e, a lungo andare, ben più grave e dannoso del primo. Le prove del diretto collegamento tra fumi in uscita da un camino di un qualsiasi termovalorizzatore (ma poi spiegatemi…che valorizza? È come se chiamassimo idrovalorizzatore lo sciacquone del bagno…!) e malattie tumorali è da tempo dimostrata. Com’ è da tempo dimostrato che, in presenza di un inceneritore, i casi di cancro aumentano in maniera esponenziale. Infatti, la nostra provincia è fra le prime in Italia quale concentrazione di malattie cancerogene. Inoltre, le ceneri tossiche prodotte dalla combustione devono pur essere smaltite. L’inceneritore non elimina la discarica! In natura nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Purtroppo l’informazione è quella che ci meritiamo e sui giornali o in tv non troverete notizie in tal senso. Per conoscere le conseguenze che ci aspettano respirando tali emissioni, vi invito a consultare il sito www.nanodiagnostics.it del Dott. Montanari e della Dott.ssa Gatti, ricercatori modenesi di fama internazionale e tra i primi ad avere ottenuto tali prove grazie ad un potente microscopio a scansione ambientale. Vedendo le fotografie ed i risultati delle indagini da loro pubblicati c’è poco da gioire (particelle infinitesimali di metalli vari nel sangue, nel nucleo delle cellule, nei tessuti, ecc…).
Comunque stiano realmente le cose ed interpretando il pensiero di molti, chiedo all’Unione Comuni di Valsaviore, alla società Vallecamonica Servizi, nonché alla Comunità Montana ed al Bim, una spiegazione chiara e semplice, rivolta a tutti i cittadini della valle tramite assemblea pubblica, se necessario in ogni singolo paese, che serva a sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, dal momento che l’assenza al convegno di TSN, Legno Energia e Vallecamonica Servizi non ha sciolto le perplessità. Perché la gente deve sapere e deve essere portata a conoscenza del problema. Un nuovo partito non ci cambia la vita. Una gestione oculata dei rifiuti probabilmente si. Faccio appello a tutta la popolazione affinché approfondisca il problema e si informi, qualche volta, anche fuori dagli articoli di un giornale, dalle sparate dei telegiornali succubi del potere o dalle idee di qualche amministratore locale.
Andrea Belotti jr.
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