giovedì 22 settembre 2011
Comitati ambientalisti, l’unione fa la forza
(da www.quibrescia.it)
Una rete provinciale che racchiuda tutti i comitati ambientalisti nati in questi anni a Brescia. E’ questa l’idea del Comitato spontaneo contro le nocività, costituitosi nel 2009 per fermare l’apertura della discarica di amianto in via Brocchi a San Polo.
Il gruppo ha organizzato per sabato alle 17 al circolo Arci di Sant’Eufemia un incontro aperto a tutti i comitati che “in questi anni sono cresciuti come funghi per far fronte alle tante criticità del territorio di tutta la provincia”, ha spiegato uno dei membri storici del gruppo, Alessandra Cristini.
“Non abbiamo in mente niente di costruito, vogliamo che sia un incontro interlocutorio per capire le adesioni, le idee e le necessità”. La volontà di fondo è quella di mettere insieme tutte le esperienze affinché ciascun gruppo possa diventare più efficace, vengano colmate lacune procedurali o legali e si possano trovare nuove idee per la propria lotta. Anche nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, uniti si fa la forza. “Chi si è costituito da poco può trascinare gli altri con nuove energie e idee, mentre chi lavora da lungo tempo può portare la propria esperienza e aiutare a selezionare le azioni più efficaci”, ha spiegato ancora Cristini.
L’incontro sarà aperto alla cittadinanza, non solo ai comitati ambientalisti. “Noi abbiamo invitato Legambiente, i Cittadini per la salvaguardia del territorio, quelli contro la cava di Rovato, di Rezzato, del Garda, Montichiari Ambiente, Montirone, Castenedolo e tutti quelli di cui siamo arrivati ad avere notizia. A ciascuno di loro abbiamo comunque chiesto di estendere l’invito a tutti quei movimenti che non siamo riusciti a raggiungere, ma potranno partecipare anche singoli cittadini che abbiano a cuore la salvaguardia dell’ambiente e del territorio”.
Inizialmente nato per racchiudere sotto la stessa ala le associazioni ambientaliste cittadine, “ci siamo presto resi conto che per noi che viviamo e operiamo sul territorio di San Polo sarebbe stato assurdo non coinvolgere anche Rezzato con cui confiniamo. I problemi ambientali non si fermano ai confini fra i paesi”. Da qui l’idea di lanciare la proposta per una rete ambientalista provinciale, “ma magari possiamo allargarci anche a livello regionale”, per creare un coordinamento più efficace che faccia da collettore dei problemi della provincia e diventare così anche un interlocutore più influente
Una rete provinciale che racchiuda tutti i comitati ambientalisti nati in questi anni a Brescia. E’ questa l’idea del Comitato spontaneo contro le nocività, costituitosi nel 2009 per fermare l’apertura della discarica di amianto in via Brocchi a San Polo.
Il gruppo ha organizzato per sabato alle 17 al circolo Arci di Sant’Eufemia un incontro aperto a tutti i comitati che “in questi anni sono cresciuti come funghi per far fronte alle tante criticità del territorio di tutta la provincia”, ha spiegato uno dei membri storici del gruppo, Alessandra Cristini.
“Non abbiamo in mente niente di costruito, vogliamo che sia un incontro interlocutorio per capire le adesioni, le idee e le necessità”. La volontà di fondo è quella di mettere insieme tutte le esperienze affinché ciascun gruppo possa diventare più efficace, vengano colmate lacune procedurali o legali e si possano trovare nuove idee per la propria lotta. Anche nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, uniti si fa la forza. “Chi si è costituito da poco può trascinare gli altri con nuove energie e idee, mentre chi lavora da lungo tempo può portare la propria esperienza e aiutare a selezionare le azioni più efficaci”, ha spiegato ancora Cristini.
L’incontro sarà aperto alla cittadinanza, non solo ai comitati ambientalisti. “Noi abbiamo invitato Legambiente, i Cittadini per la salvaguardia del territorio, quelli contro la cava di Rovato, di Rezzato, del Garda, Montichiari Ambiente, Montirone, Castenedolo e tutti quelli di cui siamo arrivati ad avere notizia. A ciascuno di loro abbiamo comunque chiesto di estendere l’invito a tutti quei movimenti che non siamo riusciti a raggiungere, ma potranno partecipare anche singoli cittadini che abbiano a cuore la salvaguardia dell’ambiente e del territorio”.
Inizialmente nato per racchiudere sotto la stessa ala le associazioni ambientaliste cittadine, “ci siamo presto resi conto che per noi che viviamo e operiamo sul territorio di San Polo sarebbe stato assurdo non coinvolgere anche Rezzato con cui confiniamo. I problemi ambientali non si fermano ai confini fra i paesi”. Da qui l’idea di lanciare la proposta per una rete ambientalista provinciale, “ma magari possiamo allargarci anche a livello regionale”, per creare un coordinamento più efficace che faccia da collettore dei problemi della provincia e diventare così anche un interlocutore più influente
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