« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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mercoledì 19 marzo 2008

In quel tempo...

In occasione dell’imminente Pasqua, apriamo una piccola parentesi facendo riferimento al passo tratto del Vangelo di Matteo.

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!” [Matteo, 27:24]

Dimentichiamoci per un attimo dell’interpretazione ufficiale che tutti quanti conosciamo e passiamo a sottolineare alcuni aspetti quantomeno curiosi:
- è strano che il prefetto Ponzio Pilato, noto anche per le sue violente repressioni, ceda alle pressioni della folla;
- inoltre la pena di morte poteva essere inflitta solo dai Romani e quindi Pilato non poteva assolutamente lasciare decidere alla folla Ebraica mandando al supplizio un uomo che lui stesso riteneva senza colpa, un placido predicatore, liberando un riconosciuto rivoltoso;
- come noto la folla chiese ripertutamente di liberare Barabba. Il nome “Bar Abba” significa letteralmente “Figlio del Padre”. Inoltre, nella versione originale in greco del Vangelo, si riporta anche il nome per esteso che è Yeshuha Bar Abba, letteralmente “Gesù Figlio del Padre”. La folla si trova quindi a scegliere fra due Gesù: Yeshuha Bar Abba (Gesù Figlio del Padre) e Yeshuha Bar Yoseph (Gesù Figlio di Giuseppe) e su questo fatto, omesso nella versione odierna della Bibbia, sono state avanzate le più disparate ipotesi…

Ma la domanda che sorge spontanea è, anche nel nostro piccolo, quanti sono che se ne lavano le mani per convenienza od inania accettando scelte altrui senza valutarne le conseguenze?

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