Il nuovo presidente degli USA ha puntato la sua campagna elettorale, fra l’altro, sulle fonti di energia rinnovabili, il solare
in primis. Sintomo di un’economia americana, il capitalismo basato sul petrolio, che sta accusando il colpo... Le promesse elettorali prevedono il recupero del tempo perso nei confronti di altre nazioni (principalmente Germania e Giappone, non certo la nostra italietta) puntando sulle tecnologie finalizzate a fonti rinnovabili e che presentano l’effetto collaterale non trascurabile di un minor impatto ambientale. Insomma, un progetto di rilancio economico e tecnologico a lungo termine che porterebbe a ricadute positive sul resto del pianeta. Non serve essere esperti di politica per avere almeno qualche dubbio sulla fattibilità dell’idea, non tanto per il progetto in sé, quanto piuttosto per i poteri forti che ovviamente porranno certi paletti alle scelte del nuovo presidente. Le buone intenzioni e le promesse elettorali, dopo l’insediamento ad inizio 2009, dovranno lasciare il posto ai fatti, staremo a vedere…
E la nostra italietta? Beh, noi puntiamo al passato, alle tecnologie del nucleare che, checchesenedica, ancora non hanno risolto i loro principali problemi, tecnologie superate che daranno (forse) i loro frutti fra decenni… nella legge 133/08, fra le altre mille cose, è già ufficializzato anche il ritorno del nucleare…
I tagli alla ricerca e la conseguente fuga di cervelli che da anni ci caratterizzano, alla lunga hanno un costo economico e tecnologico non indifferente. Solo noi, che ci riempiamo la bocca di termini come “meritocrazia”, possiamo permetterci di “cacciare” un nobel per puntare su tecnologie superate che dobbiamo comprare da altri…
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