Voto in condotta, grembiulini, educazione civica ed altro sono solo che dei dettagli e non avranno certo lo stesso impatto dei tagli previsti per la scuola pubblica. Non leggiamo solo il decreto 137/08 ma diamo un occhio anche al 133/08 dove, in vari articoli, si trattano gli argomenti più disparati (dalla Banca del Mezzogiorno al Nucleare, dalla Perequazione Tributaria agli Enti come le Comunità Montane etc).
Che nella scuola (come altrove) bisogni limare gli sprechi è fin troppo ovvio per ribadirlo, ma tagliare a questo modo può mettere seriamente in crisi il settore, dalla materna all'università.
E ne vedremo gli effetti anche nei nostri piccoli comuni montani dove la riorganizzazione della scuole di fatto metterà alla porta docenti, amministrativi tecnici ed ausiliari e... studenti. La riforma accorperà e riorganizzerà le classi impattando soprattutto sulle scuole con meno studenti e nei siti più sperduti. Per farla breve, il numero di studenti per classe e per scuola determinerà le classi multiple e/o la chiusura della scuola stessa.
Non parliamo poi delle Università: invece che colpire il baronato, le stesse saranno messe alle strette e, per sopravvivere, dovranno probabilmente passare dal pubblico al privato trasformandosi in Fondazioni. Ma è inutile preoccuparcene, tanto con le nuove rette non potremo permettercele e sarà già un lusso uscire dalla scuola dell'obbligo...
Nel triennio 2009-11 è prevista una riduzione del 17% del personale, tradotto un addetto su 6 si dovrà cercare un altro lavoro.
Economicamente i tagli previsti sono i seguenti:
2009: 456'000'000€
2010: 1'650'000'000€
2011: 2'538'000'000€
2012: 3'188'000'000€
Quasi 8 miliardi di euro in quattro anni...
Che dire? Un ottimo investimento sul futuro...
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