giovedì 11 settembre 2008
Nucleare 2, il ritorno
E' da tempo nell'aria e manca forse solo l'ufficializzazione: 20 anni dopo il referendum in cui l'80% dei votanti espresse il proprio dissenso al nuclare in Italia (ma il volere del popolo che conta contro il volere del potere?), prepariamoci a ributtarci nella costruzione di centrali nucleari che ci vengono spacciate sempre come sicurissime, fingendo di non vedere ad esempio i 4 incidenti successi in Francia nel giro di 3 mesi. Ma come dice Rubbia, premio Nobel per la Fisica, praticamente cacciato dall'Italia, "non esiste il nucleare sicuro", visto poi come gestiamo normalmente le cose nella nostra italietta... Rubbia, com'è noto, anzi come dovrebbe essere noto, si occupa di innovative centrali ad energia solare, basta fare una ricerca in rete per trovare maggiori dettagli. "Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".
Trascurando l'evidente giro d'affari che scaturirà dal ritorno del nucleare, ci si dimentica di rispondere adeguatamente a due domande:
- dove recuperiamo il combustibile (uranio) per le centrali prossime venture? l'uranio, come il petrolio, è una fonte limitata e destinata ad esaurirsi nel giro di mezzo secolo. In Italia non ne abbiamo granché e, invece che importare l'energia, dovremo importare anche la materia prima per produrcela?
- che ne facciamo delle scorie (attive per 10000 anni)? Non dimentichiamo che, fra l'altro, in Italia non abbiamo ancora deciso e risolto la questione delle vecchie scorie delle prime centrali...
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Intervista a Rubbia, La Repubblica, 30 marzo 2008
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