« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

Statuto dell'associazione: http://www.box.net/shared/qiec6uds3c


mercoledì 28 marzo 2012

Segnali di fumo dalla... Franciacorta

Se davvero l'idea è vincente perchè nessuno ha consultato la cittadinanza?
Oltre 2 mila firme chiedono lo stop della nascente centrale a biomasse «Progetto inutile e devastante per i vigneti della Franciacorta» SIMONA ALBINI
27/03/2012
Il tempo stringe e la protesta accelera. Per fermare la controversa centrale a biomasse di Rodengo restano nove mesi. E il fronte del «no» ha giocato ieri la carta della petizione già sottoscritta da 2.171 cittadini. Il documento, punta dell'iceberg di una contestazione che si va allargando a macchia d'olio, avrebbe dovuto essere recapitato all'assessore provinciale all'Ambiente Stefano Dotti che però, al momento dell'arrivo della delegazione del Comitato spontaneo agli uffici di via Milano, era assente. «MA LA BATTAGLIA CONTINUA, alimentata da cittadini comuni esasperati e indignati dell'atteggiamento dei politici diventati zerbini delle multiutility - hanno ribadito i portavoce del comitato -: la salute pubblica e l'ambiente sono trattati come merce da sacrificare al business di pochi. Ma la gente è stanca e si ricorderà degli amministratori che autorizzano progetti dall'impatto devastante al momento del voto». Come in tutte le altre mobilitazioni promosse in una provincia diventata terra di conquista di progetti ad alto rischio ecologico, anche nel caso della centrale a biomasse il dissenso è motivato da solide ragioni scientifiche raccolte in un corposo dossier allegato alla petizione. «La consegna è avvenuta idealmente in Provincia - spiega Simona Albini, una delle portavoce del comitato - perché è stato il Broletto ad autorizzare per primo l'impianto promosso con la complicità del Comune in un clima di sospetta segretezza. Se era davvero un'iniziativa interessante, valida e utile, ci chiediamo come mai non sia resa pubblica prima ai cittadini, magari attraverso un'assemblea». In provincia, sostiene il partito del «no», non c'è bisogno di altri brucia-scarti vegetali. «A Brescia basta e avanza la terza linea dell'inceneritore, che già importa dalla Toscana non si quante e, soprattutto, quale sia la qualità di queste biomasse - osserva Silvio Parzanini di Legambiente -. Che fine hanno fatto le poche altre centrali attive? Hanno fatto la fine di quella di Sellero che brucia i gusci di noce di cocco della Thailandia? Dove sta in questo la filosofia del chilometro zero?». A questi interrogativi alimentati dalla paura che, come accaduto in Valcamonica, nel bruciatore finiscano chissà quali rifiuti, vanno aggiunti i timori dell'impatto ambientale. «Quale sarà la garanzia della qualità degli abbattitori di fumi, per un investimento relativamente piccolo come quello riguardante questo impianto? - si chiedono i membri del comitato -. La zona della Franciacorta è già abbastanza inquinata dalle polveri sottili: il rischio è di compromettere la vita di pregiati vigneti». Nel mirino del comitato anche il mancato riutilizzo del calore prodotto che, invece, «andrà a consumare una quantità enorme di acqua necessaria al raffreddamento. Altro che cogenerazione».

Carlo Salvi

lunedì 12 marzo 2012

Maratona Brescia

Seguono le classifiche dei primi 10 della mezza maratona di Brescia e della maratona categoria handbike.
Classifiche complete su www.bresciamarathon.it


pos nome team tempo
1 TIBERTI TITO GINNASTICA COMENSE 1872 01:09:49
2 BRESSANELLI IVAN G.P. LEGNAMI PELLEGRINELLI 01:12:18
3 CONTESSI GIANLUIGI ATL. DI LUMEZZANE C.S.P. 01:12:29
4 BERNARDO SABANES DAVID FEDERACION CATALANA DE ATLETISMO 01:13:00
5 BORONI DAVIDE C.S. S.ROCCHINO 01:13:37
6 AGUZZI ROBERTO C.S. S.ROCCHINO 01:13:43
7 MARROCCOLI MARCELLINO G.P. LEGNAMI PELLEGRINELLI 01:15:14
8 MORASCHETTI STEFANO G.P. LEGNAMI PELLEGRINELLI 01:15:37
9 BANI FRANCO FREE-ZONE 01:16:34
10 GAVAZZENI FAUSTO ATL. PRESEZZO 01:17:31
...
...

pos nome team tempo km/h
1 CECCHETTO PAOLO TEAM PULINET HANDBIKE 01:19:45 31.75
2 BRESSANELLI MIRCO POL. DISABILI VALLAMONICA 01:20:38 31.40
3 GRANELLI GIANLUIGI TEAM PULINET HANDBIKE 01:21:23 31.11
4 CONFORTI CLAUDIO TEAM MTB BEE AND BIKE-BREGNANO 01:17:07 30.34
5 PICCININI ROBERTO CYCLE CLASSIC 01:17:11 30.32
6 BOSI MASSIMILIANO TEAM PULINET HANDBIKE 01:24:21 30.01
7 NEGRI MORENO TEAM MTB BEE AND BIKE-BREGNANO 01:28:45 28.53
8 UNGUREAN DOREL C.C. CREMONESE 1891 MTB ARVEDI ASD 01:32:03 27.50
9 GUERINI ENRICO POL. DISABILI VALLAMONICA 01:40:24 25.22
10 GNANI GIANFRANCO POLISPORTIVA BRESCIANA NO FONTIERE O 01:40:35 25.17
11 DONGHI GIANPAOLO GP TICINO 01:40:54 25.09
12 PIETROBONI CLAUDIO CYCLE CLASSIC 01:44:35 24.21
13 FILOCAMO STELLARIO 02:09:44 19.51
14 MARTELLI MASSIMO POLISPORTIVA BRESCIANA NO FONTIERE O 02:09:56 19.48
15 BALDUCHELLI SERGIO POLISPORTIVA BRESCIANA NO FONTIERE O 02:19:31 18.15

martedì 6 marzo 2012

Segnali di fumo da... Brescia e provincia

BRESCIAOGGI, 2 MARZO 2012
Energia & ambiente
Impianti a biomasse: cosa c’è dietro il boom
di Elia Zuppelli
Nel Bresciano gli impianti energetici a biomasse stanno registrando una crescita numerica esponenziale. Anche la richiesta di nulla osta per la realizzazione e la messa in attività di nuove strutture futuribili parla di un’impennata altrettanto forte e verticale. Ma le biomasse sono davvero la soluzione più idonea, strategica e sostenibile per disegnare il «domani» energetico del territorio padano, oppure si tratta di uno specchietto per le allodole dietro al quale si nascondono interessi legati agli incentivi economici implicati alla «combustione»?
Le posizioni in merito alla questione naturalmente viaggiano su binari opposti e divergenti, anche quando sul piatto della contesa sembrerebbe ipotizzabile una parvenza di oggettività. Un caso su tutti, quello della centrale di Rodengo Saiano: stessa area geografica, stessa tipologia di intervento, stessi dati analitici alla mano, eppure tesi a sostegno dei pro e dei contro che si infrangono di botto come se in realtà si trattasse di casistiche diversissime. Da una parte la coalizione dei «sì», con Cogeme in prima linea sulla prua del progetto realizzato da Paradello Ambiente e dal Gruppo Lgh. Dall’altra, il comitato spontaneo «No Centrale biomasse di Rodengo Saiano», che nonostante il via libera preliminare del Broletto sta perseverando nella sua strenua opposizione «ad un azzardo inutile, dannoso e anti-economico». Così - a fronte delle plausibili tempistiche per l’attivazione dell’impianto, che rimandano al prossimo dicembre - il versante organizzato dei «no» continua la mobilitazione su più fronti: in primis, mediante una raccolta firme; poi nei gruppi di sensibilizzazione aperti su Facebook, a completare l’antagonismo web innescato dallo sportello mail-informativo nocentralebiomassa@gmail.com.
Il comitato denuncia che le biomasse utilizzate per produrre energia rinnovabile saranno attinte anche all’estero? L’azienda risponde invece che utilizzerà solo legname autoctono. Il comitato fa leva sul fatto che si bruceranno legnami trattati? Cogeme risponde che l’impianto si servirà esclusivamente del verde attinto nelle isole ecologiche autoctone (erba, sfalci, rami, potature). E poi ancora: si tratta di buoni propositi millantati per il breve periodo o effettivamente il progetto terrà fede alle «mecche» energetiche del Nord Europa? Interrogativi in precario equilibrio bipartisan e - soprattutto - estendibili pressoché a tutte le analoghe realtà del bresciano.
Non a caso, secondo Marino Ruzzenenti di Legambiente, si tratta di un problema endemico, legato principalmente all’incomprensione di quelle che sono le reali esigenze biologiche della nostra pianura. «La vera emergenza del territorio padano riguarda le emissioni di polveri sottili (pm10) - ha evidenziato Ruzzenenti -. Allora perché ostinarsi a costruire impianti a biomasse che generano quantitativi di emissioni dieci-venti volte superiori a quelli di una centrale a turbogas?». Risposte che arrivano dai punti di domanda, per poi trasformarsi in puntini di sospensione: alimentati da Ruzzenenti, quando gli viene chiesto se dietro al «boom» delle biomasse si nasconda effettivamente anche qualcos’altro. Per ora parla solo di una «furba inefficienza». Ma l’impressione è che - mentre a Rodengo il Comitato si auspica un dialogo tra le parti in campo rispetto alla querelle della Centrale -, l’altro «dialogo», quello collettivo bresciano sulla sostenibilità energetica, sia invece ancora molto lontano.

I NUMERI
Una “lista d’attesa” che solca tutta la Bassa. Ventisei nuovi impianti a biomasse in «lista di attesa»: sono queste le nuove richieste in corso, che porterebbero - in aggiunta alle centrali già attive - ad un totale di 89 impianti su tutto il territorio provinciale, per una potenza elettrica prevista di 18.657,21 kWe. Sono 63 gli impianti a biomassa già autorizzati in provincia di Brescia (il dato è aggiornato al 14 febbraio scorso). Diverso il combustibile utilizzato nell’impianto: si va dalla biomassa legnosa vergine all’olio vegetale, dal biogas da discarica o da reflui zootecnici e biomasse agricole, ma anche a sottoprodotti quali glicerina e sfarinati di cereali, deiezioni bovine, letame, siero di altte [?] e trinciato di mais.
Offlaga è il paese con più impianti sul suo territorio: se ne contano infatti 6. Il paese è seguito in «classifica» da altri centri della Bassa bresciana come Montichiari e Verolanuova (4), Orzinuovi e Calcinato (3), Borgo San Giacomo, Leno, Lograto, Manerbio, Trenzano, Quinzano e Villachiara (2). Gli altri 29 Comuni bresciani (non solo della Bassa, ma anche della Valtrompia, della Valcamonica e del Sebino) ne hanno 1.
I 26 nuovi impianti gravitano ancora soprattutto sulla Bassa: due impianti a biogas da reflui zootecnici e biomasse agricole dovrebbero sorgere a Pontevico; due anche a Verolanuova (che ne conta già quattro) e a Verolavecchia. Quelli di Leno, Manerbio e Quinzano andrebbero ad aggiungersi ai due già esistenti in ogni paese.

LEGAMBIENTE
Ruzzenenti: «Un inutile crimine sul territorio». Terreni a fertilità zero, sostanze organiche largamente al di sotto dei limiti d’attenzione, agricoltori sul piede di guerra. È questo il quadro tutt’altro che lusinghiero tracciato da Marino Ruzzenenti di Legambiente intorno al «fenomeno» degli impianti a biomasse sul suolo bresciano. Diversi, secondo le sue osservazioni, i motivi delle inadeguatezze sistemiche legate allo sfruttamento di questo tipo di risorse energetiche, che proprio per la modalità con cui generano energia (mediante combustione) mostrano il fianco alle criticità più temibili. «Inquinano, innanzitutto - dice -. Per giunta senza determinare un’utilità che giustifichi lontanamente tale inquinamento».
Qualche numero? «In pianura servirebbe ridurre almeno del 50% le combustioni per rientrare nei parametri imposti dalla normativa dei 35 giorni: aumentarle, invece di diminuirle, equivale a commettere un crimine ambientale». Ma c’è di più: l’altro fattore che determina l’insufficienza e l’anti-economicità delle biomasse, per Ruzzenenti si evince dal rendimento energetico delle stesse: «È assurdo investire in impianti che al netto rendono il 10%, mentre tutto il resto dell’energia che producono finisce all’aria. Inquinandola, per giunta».
L’auspicio di Ruzzenenti è che il trend si inverta e miri al sostenibile. «Bisognerebbe dismettere tutte le biomasse e ricorrere a tecnologie serie, ad esempio, cominciando col ricoprire tutti i tetti della padana con pannelli fotovoltaici».

BRESCIAOGGI, 4 MARZO 2012
Sul “no alle biomasse” il confronto resta teso

Altra benzina sul fuoco della battaglia che il comitato «No centrale biomasse» a Rodengo Saiano sta conducendo da qualche settimana: stavolta, però, tra i due «fronti» ci si è messo di mezzo il Comune. Mentre la protesta preparava un infervorato week-end d’azione - ieri raccolta firme alla Coop di via Lombardia, oggi vicino all’edicola in via Brescia - ad attizzare i bollenti spiriti della falange d’opposizione all’impianto è stato un episodio che ha visto protagonista un cittadino di Rodengo. Voleva esporre temporaneamente uno striscione per dire «no» alla centrale, ma il «no» gliel’ha opposto la Polizia locale rifiutandogli l’autorizzazione, motivando che «il contenuto potrebbe avere finalità e scopi di natura politica, per la cui diffusione sono previsti appositi spazi di affissione».
Il Comitato non l’ha presa bene: «La nostra non è una lotta politica, bensì pura legittima difesa della nostra salute. E allora perché impedirla?» ha ribattuto stizzito il gruppo. Che al di là del gesto in sé, sembra aver particolarmente mal digerito la presunta incoerenza dell’amministrazione comunale di Rodengo «la quale - lamenta il comitato - anziché aprire un dialogo con la popolazione, si trincera dietro burocratiche disposizioni della Polizia locale per evitare il confronto. Il tutto dopo che nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Andreoli aveva definito i “no” come ‘rispettabili posizioni di chi non condivide la scelta di accendere l’impianto». Una scelta che a sentir loro nasce senza colore politico e associativo, ma con l’unico intento di manifestare totale contrarietà esclusivamente alle centrali a biomasse, che genererebbero «un effetto negativo sulla nostra salute e sull’economia della zona». Dove intanto l’exploit bresciano in materia (con l’impennata nei dati relativi alle richieste d’attivazione di nuovi impianti energetici a biomasse) sembra andare di traverso anche in zone diverse, ma per motivi analoghi. L’ultimo ceppo d’opposizione generatosi in ordine cronologico, riguarda infatti Gussago: anche lì, impazzano raccolta firme e proteste a voce alta contro un bruciatore di biomasse.

lunedì 5 marzo 2012

Maratona Treviso Handbike

Inizia la stagione di handbike con la Maratona di Treviso che, come da sua tradizione, si conferma con un percorso veloce e una particolare attenzione all'ambiente con la raccolta differenziata anche in gara e, degna di nota, una particolare attenzione alla competizione degli atleti disabili praticamente ai livelli dei paesi del nord Europa. Segue la classifica della categoria handbike dove è stabilita la miglior prestazione mondiale sulla distanza: il vincitore, l'austriaco Ablinger, ed i due francesi Bosredon e Narce scendono per la prima volta sotto l'ora con una media di 43km/h:

pos nome tempo reale km/h
1 ABLINGER WALTER 00:58:52 00:58:50 43.01
2 BOSREDON MATHIEU 00:58:52 00:58:52 43.01
3 NARCE LUDOVIC CSBJ HANDISPORT 00:58:53 00:58:53 43.00
4 BRESSANELLI MIRCO POL. DISABILI VALCAMONICA 01:09:55 01:09:52 36.21
5 SLETTEN OIVIND 01:10:08 01:10:08 36.10
6 CECILLON RODOLPH 01:16:37 01:16:37 33.04
7 ZANOTTI DAVIDE ASHAM MODENA 01:16:45 01:16:39 32.99
8 PECORARO FRANCESCO BASKET E NON SOLO 01:20:16 01:20:12 31.54
9 PRELEC LORENZO BASKET E NON SOLO 01:20:16 01:20:12 31.54
10 TOVAT DIDIER 01:21:10 01:21:06 31.19
11 BATTISTELLA MICHELE 01:26:00 01:25:57 29.44
12 GRANZOTTO DARIO 01:26:30 01:26:25 29.27
13 DORIGO WALTER BASKET E NON SOLO 01:29:48 01:29:48 28.19
14 FELTRIN MATTIA 01:30:03 01:29:57 28.11
15 RIZZATO OMAR GSC GIAMBENINI-PESCANTINA 01:31:22 01:31:18 27.71
16 GIOZET DAVIDE POLHA VARESE 01:36:10 01:36:03 26.33
1 CORAZZIN VALERIA BASKET E NON SOLO 01:36:48 01:36:42 26.15
17 PASCOLI UMBERTO ASD DIV.A 01:38:11 01:38:07 25.79
18 VIDA FABIO BASKET E NON SOLO 01:39:22 01:39:16 25.48
19 ZIGNIN STEFANO BASKET E NON SOLO 01:46:53 01:46:46 23.69
20 VILLA ALESSANDRO PICCOLI DIAVOLI 3 RUOTE 02:39:15 02:39:08 15.90
21 MODESTO DAVIDE G.C. POSTIOMA 02:56:04 02:55:55 14.38

giovedì 1 marzo 2012

Cronistoria TSN

Aggiornamento della Cronistoria TSN: in coda, in grassetto, gli ultimi sviluppi:
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Cronistoria TSN

- 1998 inizio progetto fattibilità
- Giugno 1999 nasce la ditta TSN srl, capitale 10’000€, Comune Sellero 50%, Presidente + 2 CdA
- Maggio 2001 Regione Lombardia: finanziamento per 2'410’000€, capitale 550’000€, Comune Sellero 21%, iniziano i precontratti allacciamento
- Ottobre 2002 inizio lavori, Novembre 2002 fine lavori, costo totale 10'300’000€
- 24 gennaio 2004 - Viene inaugurato l'impianto di cogenerazione a biomassa vergine
- 2004. perdita di 510’999€; rottura della turbina per cause non ben dichiarate
- 2005. perdita di 304’936€;
- 2006. aumento di capitale sociale per 1’200’000€, Comune Sellero 11.08%, utile di 8’684€ ottenuto anche dilazionando maggiormente le date di pagamento dei leasing
- 2007 capitale sale a 4'500’000€, da srl a spa, Comune Sellero accende un mutuo da 200’000€ per capitalizzazione, Comune Sellero 10.42%, nuovo statuto ed il comune deve rinunciare ai 2 CdA
- 26 Giugno 2007 il presidente Giampiero Bressanelli inoltra domanda in Provincia per trattare, oltre alle biomasse vergini per cui l’impianto è nato e finanziato, “alcune tipologie di rifiuti limitatamente ai biodegradabili”, in particolare la richiesta comprende fra l’altro legni trattati e scarti di pulper di carta, sostanze che una volta combuste possono portare all’emissione di diossine, furani ed altre sostanze tossiche e pericolose.
- Dicembre 2007 il Comune scende al 5,29% mentre più del 72% è in mano ad Artemide quindi a controllo privato
- 18 marzo 2008 dopo il parere positivo di Comunità Montana e Comuni di Sellero e Paisco Loveno (nonostante non abbiano ricevuto l’allegato relativo alle emissioni), Capodiponte contrario dopo aver chiesto parere terzo, mentre Cedegolo, Berzo Demo e Paspardo si dichiarano indifferenti accettando il parere della Provincia il cui Ufficio Energia ed Ambiente dà l’ok in attesa del parere dell’Ufficio Rifiuti.
- 3 giugno 2008 mancando la VIA (valutazione impatto ambientale), rilevando la pericolosità di quanto richiesto per le possibili ricadute su ambiente e salute, l’associazione Attivamente Sellero Novelle presenta ricorso al TAR, ritirando alla prima udienza la sospensiva in attesa del parere dell’Ufficio Rifiuti della Provincia. La richiesta al TAR sembra rallentare l’intenzione della TSN
- Dicembre 2008 aumento delle bollette utenti, si chiude in perdita per 1’546’377€
- 2009 scambio di poltrone: il presidente Bressanelli Giampiero si dimette per presentarsi alle elezioni amministrative. Presidente diventa l’amministratore delegato Guido Ghirardi. Dopo le elezioni, eletto il Bressanelli come sindaco, assume la carica di presidente il sindaco uscente Ezio Laini.
- 7 aprile 2009 mentre in paese si è distratti dalle elezioni, la TSN a nome di Guido Ghirardi riparte con la richiesta in Provincia per poter bruciare alcune tipologie di rifiuti. Scompaiono dalla richiesta gli scarti di pulper, uno dei materiali più pericolosi fra quelli precedentemente richiesti, ma rimangono i legni trattati (anche con solventi, vernici, sostanze chimiche varie che non possono essere individuate dal solo controllo visivo previsto)
- 9 aprile 2009: arriva l’ok dalla Provincia che autorizza la TSN, che dichiara di non essere assoggettabile alla verifica della VIA
- 2009 si chiude con una perdita di 1'468’600€, le perdite complessive degli ultimi 6 anni ammontano a 4'300’000€. Il capitale sociale passa prima da 4'500’000€ a 798’000€ (con una perdita per il Comune di Sellero di circa 200’000€) e viene poi completamente azzerato con perdita del 100% del capitale investito dai privati e dal comune (in totale circa 238’000€). La mossa di fatto estromette gli enti pubblici rimasti ed i piccoli azionisti passando la quota quasi interamente nelle mani francesi, tramite Artemide, riportando il capitale a 450’000€. Nella presentazione del bilancio non vengono forniti chiarimenti ma si glissa sull’evoluzione prevedibile della gestione
- sopralluogo dell’ARPA (verbale del 2/11/2010) e della Polizia Provinciale presso la Legno Energia, autorizzata al trattamento di alcune tipologie di rifiuti e dove risultano stoccate le ceneri della TSN: si rilevano varie irregolarità nella gestione dei materiali, con presenza di plastiche ed altro, fra cui materiali organici
- 15/11/2010: la Legno Energia srl comunica al Comune di aver subaffittato alla Legno Energia & Ambiente srl in data 10/02/2010. La Provincia dichiarerà nullo il passaggio delle autorizzazioni.
- 3/12/2010: il Sindaco, interrogato dalla minoranza, nega di essere a conoscenza del contratto di subaffitto alla Legno Energia & Ambiente, contratto che risulta però a protocollo comunale.
- 28/12/2010 termine imposto dal Tribunale di Breno per lo sfratto della Legno Energia in causa col Comune di Sellero per mancati pagamenti dell’affitto per oltre 400’000€, dal 2007 quando l’amministratore delegato era l’attuale sindaco. La Legno Energia non lascerà l’immobile in attesa dell’8 febbraio 2011: prevista visita dell’Ufficiale Giudiziario per il rilascio dell’immobile.
- 17/01/2011: la TSN, dopo un incontro col sindaco, invita il Comune ad evitare la completa sospensione delle attività presso i capannoni della Legno Energia.
- 02/02/2011, causa indisponibilità del Giudice, l’udienza per la causa fra il Comune e la Legno Energia è rinviata all’8 giugno.
- 2011 previsti altri 6 milioni di euro di investimento in TSN, sembra per rinnovare l’intero impianto e poter accedere a certificati verdi più cospicui. Nessuna dichiarazione di intenzione da parte della TSN.
- fissata al 29/03/11 la nuova visita dell’Ufficiale Giudiziario per la causa di sfratto Legno Energia che si impegna a lasciare l’immobile per tale data sottoscrivendo un accordo col Comune.
- 11/02/11 riguardo al recupero ai fini energetici di rifiuti non pericolosi richiesto dalla TSN, la Provincia (Area Ambiente, settore Rifiuti ed Energia) diffida la TSN ad effettuare la prestazione della garanzia finanziaria.
- 15/02/11: la TSN comunica al Comune il progetto per le opere per la copertura del cippato (per la serie meglio tardi che mai). Viene inoltre completata la cabina elettrica per l’approvvigionamento energetico della centrale.
- maggio 2011: dopo che la Legno Energia ha lasciato gli immobili, la TSN chiede di poter subentrare nell’affitto; concordato canone col Comune; la TSN potrà utilizzare solo il capannone e non l’area esterna ancora sotto sequestro.
- novembre 2011: la TSN inoltra in Provincia la richiesta di autorizzazione all’avvio del nuovo impianto; per poter accedere ai certificati verdi l’intero impianto risulta nuovo. Dalla richiesta scompaiono i legni trattati.
- dicembre 2011: arriva agli utenti la richiesta di sottoscrizione del nuovo contratto con aumenti non indifferenti e retroattivi da settembre. Fra l’altro gli utenti si impegnano, sottoscrivendo, ad utilizzare esclusivamente il servizio di teleriscaldamento.
- gennaio 2012: la Provincia chiede chiarimenti alla TSN in merito agli scarichi fognari.
- febbraio 2012: la conferenza dei servizi dà parere positivo alla richiesta di acutizzazione della TSN, previ ulteriori chiarimenti ed invio di documentazione.