« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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lunedì 16 aprile 2012

Segnali di fumo dalla... Franciacorta

BResciaoggi sabato 14 aprile 2012 – PROVINCIA – Pagina 19
RODENGO. «Rischio inquinamento e presunti vizi nell´iter autorizzativo». Cinquanta residenti impugnano il progetto

«Il Tar spenga la centrale a biomasse»
Commissione di controllo: il varo resta un miraggio aspettando il verdetto dei giudici amministrativi

La simulazione al computer della nascente centrale a biomasse
L´offensiva contro la centrale a biomasse di Rodengo Saiano apre un altro fronte.
Dopo la raccolta di firme, e in attesa della grande marcia di protesta fissata per il mese di maggio, cinquanta residenti delle Moie hanno impugnato il progetto davanti al Tar. L´obiettivo prioritario è «congelare» l´iter autorizzativo peraltro ormai praticamente ultimato e impedire che l´inceneritore di legno e scarti vegetali venga acceso entro l´anno come ipotizzato dai gestori, ovvero la cordata di società formata dal Gruppo Paradello, dalla controllata della Cogeme Linea Energia e da Cauto.
Il ricorso ai giudici amministrativi promosso sotto l´egida del Comitato spontaneo anti-centrale, fa sostanzialmente leva su due aspetti: quello normativo con la segnalazione di una serie di presunte irregolarità formali nell´iter di autorizzazione dell´impianto, e quello di sostanza, ovvero legato all´impatto ambientale e ai potenziali danni per la comunità residente nell´enclave fra il borgo delle Moie e l´Outlet Franciacorta Village. I ricorrenti hanno allegato all´esposto un dossier sull´inquinamento che potrebbe produrre la centrale, specialmente per i fumi che usciranno dal camino di diciannove metri di altezza. «Le emissioni - si legge fra l´altro nella corposa documentazione trasmessa al Tar -, ristagnerebbero in una zona fisiologicamente poco ventilata. La contaminazione dell´atmosfera prodotta dall´impianto andrebbe ad assommarsi allo smog prodotto dal traffico che fisiologicamente gravita attorno all´outlet e della superstrada». Il dissenso verso l´operazione, nonostante l´appoggio del Comune e il via libera della Provincia, si allarga di giorno in giorno.
Contro la centrale a biomasse hanno preso posizione i circoli della zona di Sinistra ecologia e libertà. Ad alimentare le polemiche il silenzio di Provincia, Asl e Arpa, Regione e Comune di Rodengo alla serie di interrogativi di compatibilità dell´impianto posti attraverso una lettera formale dall´Amministrazione civica di Castegnato. Il sindaco Giuseppe Orizio e l´assessore all´Ambiente Edoardo Corongiu, interpretando le preoccupazioni dei paesi confinanti e del Comitato spontaneo, avevano proposto fra l´altro a Linea Energia di creare una commissione di controllo super partes che avrebbe potuto verificare lo start up della centrale e in futuro ispezionare il materiale destinato all´incenerimento.
Uno degli aspetti più controversi riguarda proprio il comburente dell´impianto: ambientalisti e comitato temono che, come avvenuto in altre biomasse della provincia, a Rodengo vengano trattati scarti non conformi. In provincia, sostiene il partito del «no», non c´è bisogno di altri brucia-scarti vegetali. «A Brescia basta e avanza la terza linea dell´inceneritore, che già importa dalla Toscana non si sa quante e, soprattutto, quale sia la qualità di queste biomasse - osserva Silvio Parzanini di Legambiente -. La centrale di Rodengo finirà come quella di Sellero che brucia i gusci di noce di cocco della Thailandia». R.PR.

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