« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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martedì 17 aprile 2012

Segnali di fumo dalla... Franciacorta

COMUNICATO DEI GAS DELLA ZONA FRANCIACORTA ALL’ AZIENDA PARADELLO-RODENGO SAIANO



In merito alla realizzazione della centrale a biomassa, sul territorio di Rodengo Saiano, da parte della società Paradello Ambiente, Linea Energia - Cogeme e Cooperativa Cauto,

i GAS della zona Franciacorta comunicano quanto segue:



I Gruppi di acquisto Solidale, tra gli aspetti che li contraddistinguono, pongono un'attenzione particolare alle tematiche ambientali, ed è per questo che auspicano che la produzione di energia sia sempre più derivante da fonti rinnovabili, anche sul nostro territorio.

E’ necessario però introdurre dei criteri di valutazione, che stabiliscano la sostenibilità degli impianti di produzione energetica. Per sostenibilità intendiamo l’individuazione delle aree vocate per la realizzazione degli impianti, introducendo un quadro di regole capace di garantire, per le diverse fonti, la più' efficace integrazione ambientale e paesaggistica.

Quindi riteniamo che la centrale per la produzione di energia elettrica, mediante la combustione di biomasse, nel territorio di Rodengo Saiano, non sia adeguata al contesto in cui si verrebbe a trovare, in quanto non soddisfa i criteri per considerarla sostenibile.



- ARIA: L'aria nella zona è frequentemente sopra la soglia di allarme per concentrazioni di PM10 e PM2,5, così come si evince dalle analisi effettuate da Cogeme con la sua Fondazione, che si occupa “anche” di sostenibilità della Franciacorta dichiarando che: «Anche in Franciacorta, quando si verificano determinate condizioni atmosferiche, d'inverno e in assenza di pioggia e vento, l'andamento delle polveri sottili è simile a quello delle altre zone della provincia. Pm10 e Pm 2,5 tendono a superare la soglia di attenzione dei 50 microgrammi per metrocubo», spiega Maurizio Tira, docente della Statale e direttore scientifico del progetto «Franciacorta sostenibile», riteniamo quindi che non sia opportuno peggiorare la situazione emettendo polveri sottili per 365 giorni all'anno.



- ACQUA: Il quantitativo di acqua per raffreddare la caldaia è spropositato, (10000 litri al giorno) e il fatto di captarla da un pozzo potrebbe creare problemi di approvvigionamento per i paesi circostanti, che negli ultimi anni si vedono costretti a razionarla nel periodo primavera-estate con delle ordinanze, vietandone l'uso per irrigare orti e giardini. Ancora più problematico ci sembra lo smaltimento delle acque di spurgo, così come previsto alla pag.7 della relazione di sintesi del progetto:«Il calore prodotto dal condensatore verrà dissipato mediante torre evaporativa a circuito aperto. Per il reintegro dell’acqua evaporata e di quella di spurgo, presso la centrale sarà realizzato un pozzo, con pompe sommerse. L’acqua di reintegro della torre evaporativa verrà opportunamente trattata con prodotti antincrostanti, anticorrosivi, con sostanze biocide e con acido solforico. Lo spurgo della torre evaporativa e le acque pluviali saranno raccolte ed allontanate nel vicino canale di bonifica Seriola Nuova, compatibilmente con il rilascio di autorizzazioni provinciali. A tale scarico verrà convogliato anche lo scarico di fondo ed il troppo pieno del serbatoio antincendio e delle caditoie distribuite sul pavimento della centrale».



- TERRA: La combustione da biomasse a scapito del loro compostaggio, limita l'unico processo in grado di ottenere fertilizzante organico e biologico da restituire ai nostri terreni, ormai in “via di desertificazione”, avendo uno scarso contenuto in humus. Inoltre così come prevede il progetto alla pag. 4 della Relazione di sintesi, ci sarà la cementificazione di una vasta area: « La centrale sorgerà su di un lotto di circa 6.520 m2, la superficie edificata ammonta a circa 1.700 m2, quella verde a circa 455 m2. Per le zone del piazzale adibite a lavorazione e deposito del cippato, si prevede di realizzare una pavimentazione resistente e durevole realizzata con un sottofondo stabilizzato in misto calce o cemento (dipende dalla composizione chimica del terreno), protetto da un tappetino in conglomerato bituminoso antiusura; le parti restanti, invece, saranno asfaltate».

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- ENERGIA: L'energia prodotta da tale centrale non ha lo scopo di soddisfare una necessità locale, ma solo quello di usufruire degli incentivi previsti, inoltre come dichiarò già la stessa Regione Lombardia nel 2009, con l'assessore alle Reti, Servizi di Pubblica utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, nella VI Commissione del Consiglio regionale, in occasione della possibile realizzazione della centrale termoelettrica di Offlaga:"la posizione contraria della Regione si basa sull'attuazione del Piano energetico che ha portato a ridurre in modo significativo la dipendenza energetica (dal 38% al 19%), realizzando con tre anni di anticipo gli obiettivi del Piano stesso. Per cui non servono nuove centrali. Inoltre, la produzione energetica nelle centrali lombarde esistenti, a causa degli attuali meccanismi di regolazione del mercato, è largamente inferiore alle potenzialità. Quindi si potrebbe sfruttare di più il parco centrali esistente”.



- COMBUSTIBILE: come previsto dall’autorizzazione provinciale rilasciata il 2 febbraio 2012, il gestore può cambiare combustibile, la disposizione n.13 recita: di dare atto che, come previsto dall’art. 269 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i., in relazione alle emissioni in atmosfera, qualora il gestore intenda sottoporre lo stabilimento ad una modifica che comporti una variazione di quanto indicato nel progetto o nella relazione tecnica o nella presente autorizzazione, anche relativa alle modalità di esercizio o ai combustibili utilizzati, deve presentare preventivamente all’Autorità competente (attualmente la Provincia di Brescia – Ufficio Aria) apposita domanda di aggiornamento dell’autorizzazione… quindi, se il quantitativo di legno vergine non fosse più disponibile tra qualche anno, (vedi centrale di Sellero), si chiuderà la centrale o si cambierà combustibile?



Queste sono alcune delle motivazioni che pongono i GAS della Franciacorta contrari alla realizzazione di questo impianto, pertanto verrà proposto di interrompere gli acquisti di prodotti biologici presso la Fattoria Paradello, a tutti i GAS che hanno attivo un rapporto di fornitura e credono che tale azienda possa avere una sola vocazione, quella ecologica.

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