« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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lunedì 22 ottobre 2007

Caccia all'errore!

Ma... è andata esattamente così? Nell'articolo che segue, Giampiero Bressanelli, presidente della TSN, commette delle "piccole" sviste? Qualcuno vuole aiutarlo a ricordare meglio? Parte la caccia all'errore: tu quanti ne vedi?
A seconda di quante sviste riesci a trovare, ecco la nostra opinione sul tuo conto:
0 sviste: ciao, da quanto abiti in Nuova Zelanda?
1-2 sviste: dai, togliti le fette di salame dagli occhi e cerca meglio
3-5 sviste: bene, i tuoi neuroni hanno conservato un minimo di senso critico
più di 5 sviste: ottimo, manda il curriculum alla TSN!
Se vuoi, segnala le sviste nei commenti.
Ecco l'articolo:
Tutto è cominciato con un incendio. La centrale di Sellero (Brescia) è abbarbicata sul monte, sotto il paese. “Nel 1997 andò a fuoco la montagna, e dovemmo affrontare il problema di come gestire tronchi e legna anneriti e non più utilizzabili”. Giampiero Bressanelli, presidente (non stipendiato) di Tsn (Teleriscaldamento Sellero Novelle srl) allora era sindaco del paese. Oggi è assessore: “Da quell’episodio nacque l’idea di fare una centrale di teleriscaldamento a legna per riscaldare le case e l’acqua, e che producesse anche elettricità. Non fu facile convincere la popolazione (1.500 abitanti), anche perché nello stesso periodo stava arrivando il metano, e si dovette scegliere l’uno o l’altro. Organizzammo anche dei pullman per portare la gente a vedere centrali simili”. L’impianto è stato inaugurato nel 2004. Allora la proprietà era per il 51% del Comune: oggi la percentuale è scesa all’11%, ma le cariche sono ancora decise dalla giunta. Esempio positivo dell’utilizzo delle biomasse, oggi la centrale serve 400 utenze dei Comuni di Sellero, Novelle e Cedegolo per il riscaldamento e l’acqua calda, attraverso una rete di 18 chilometri. Gli abitanti fecero la scelta giusta: rispetto al metano il risparmio è del 15% (il 60% rispetto al gasolio) senza contare che la manutenzione di tutti gli impianti (scambiatori domestici compresi) è a carico della società. In più l’inquinamento è ridotto (il legno è pur sempre una fonte rinnovabile) e c’è un solo camino in paese: quello della centrale, filtrato e monitorato 24 ore su 24. La centrale produce anche elettricità, in misura maggiore quando riscaldare le case non serve, ottimizzando l’efficienza, per 15 mila megawattora l’anno. Da questa produzione viene gran parte del fatturato. Per fare tutto questo, brucia ogni giorno 800 quintali di “cippato” (legno sminuzzato) tutto proveniente dalla zona (tre camion al giorno), il che ha creato anche un mercato degli scarti del legno piuttosto florido.
L'articolo è tratto da:

1 commento:

verdesperanzasellero ha detto...

Ho letto questo articolo e agganciandomi ad esso voglio solo fare delle considerazioni : ero presente a una riunione nella quale si esponevano i pro e i contro della centrale a biomassa, io fui favorevole e lo sono ancora, quello che mi preoccupa e che vedo preoccupa parecchie persone è la variazione del combustibile da utilizzare. Ricordo bene l'intervento di un nostro compaesano piuttosto critico relativo all'atto costitutivo della societa' in relazione all'articolo che trattava le varie attività della società medesima, fra le quali sottolineo' la possibilità di bruciare oltre a biomassa vergine altri combustibili fra i quali il gasolio e i rifiuti. La risposta fu che il gasolio serviva per l'emergenza mentre per i rifiuti si disse piu' o meno che era una formalità essendo lo statuto sociale di una società come la TSN standard cioè uguale ad altri statuti di società simili e di non peroccuparsi perchè nessuno si sarebbe sognato di bruciare immondizie. Altra contestazione di altre persone fu che se si fosse utilizzata la legna del comune nel giro di pochi anni la nostra montagna sarebbe rimasta senza bosco. In relazione ai rifiuti l'unico commento che posso fare è che l'aria che respiriamo non fa distinzione fra chi è pro o contro all'utilizzo dei rifiuti, se è nociva, è nociva per tutti contrari e favorevoli, fa male al sindaco, ai suio familiari, al presidente della TSN, ai sostenitori di attivamenteselleronovelle e anche a chi non prende posizione, pensiamoci ! Per quel che riguarda il bosco del comune di Sellero, anche chi ha scarsa vista noterà che è molto rigoglioso, e anzi guardando dalla Scianica verso la sinistra dell'abitato di Sellero di alberi bruciati da tagliare ce ne sono per tutti. Mi sa che di legna dell'incedio nella centrale ne è stata bruciata ben poca..... Distruggere una foresta è un attimo, farla ricrescere ci voglio anni, tempo fa girava un anonimo volantino contro la cementizzazione del comune, se riuscite a trovarlo pubblicatelo perchè era molto arguto. Mi auguro solo che per il bene delle generazioni future ( e per future intendo anche i bimbi da 0 a 10 anni ) non si organizzino mostre fotografiche sul tema "C'era una volta un colore chiamato verde e uno azzurro ".